Nicatedda Weekly - #3 - 19 aprile 2025
- Alex Borsci
- 19 apr
- Tempo di lettura: 3 min

📱 Tutto chiacchiere e social media
Io inizio a sperare vivamente che fra una frecciatina social e l'altra i nostri amministratori comunali trovino il tempo anche di occuparsi di Monteparano.
Fra una strada asfaltata male, lavori interminabili, intere vie chiuse al traffico senza che i cittadini fossero avvisati, provvedimenti inconcludenti o che peggio favoriscono alcuni a scapito di altri, non ci facciamo mica mancare una citazione in tribunale di oltre centomila euro da parte delle aziende che hanno lavorato presso la scuola elementare.
Più volte abbiamo chiesto a che punto fossero i lavori e quando i nostri piccoli concittadini avrebbero potuto prenderne nuovamente possesso. Dei lavori pubblici facemmo anche un manifesto. Nessuna risposta.
Attendiamo che qualcuno smetta di occuparsi di frecciatine sui social e inizi ad amministrare. Che la Santa Pasqua (almeno per loro che ci credono) possa essere finalmente punto di ripartenza?
Puoi leggere la delibera in cui si affida l'incarico legale sulla vicenda qui👇
💸 San Giuseppe depredato
Per assonanza mi viene in mente sempre Totò con il suo "San Giovanni decollato". In quella occasione si rideva, qui si piange.
Siamo alle solite, sui social si pubblicano foto a iosa, ci si rende protagonisti nelle occasioni pubbliche, ci si fa paladini del "patriottismo monteparanese" e poi, nei fatti, si svuota tutto.
I contributi economici per le tradizioni di San Giuseppe del 19 marzo scorso sono stati una grande presa in giro. Tagliati i fondi ed erogati senza un criterio chiaro. Io lo dissi a febbraio che quello che stavano approvando non era un bilancio di previsione, ma un bilancio di privazione, che privava Monteparano di servizi e occasioni utili alla comunità. Loro dissero di no. Ma i fatti li smentiscono.
A quelle famiglie che spendono migliaia di euro per portare avanti le nostre tradizioni abbiamo sbattuto la porta in faccia. Invece di ringraziarle per l'immenso lavoro le abbiamo liquidate con una mancetta.
Sulla vicenda ho fatto un piccolo video, puoi vederlo su Facebook o su Instagram, ed un post del blog, in cui spiego al meglio la cosa.
Ecce Homo

Oggi vi saluto con un pensiero a margine, che nasce da un’immagine che in questi giorni continua a tornarmi in mente.
Si tratta dell’ “Ecce Homo” di Antonio Ciseri, un’opera straordinaria, capace di scuotere anche chi, come me, non crede. Conservata a Palazzo Pitti e dipinta ad olio su tela nel 1891, esattamente cento anni prima che io nascessi.
Cristo è di spalle. Il suo volto non lo vediamo. È umiliato, esposto, oggetto di una messinscena di potere. Il governatore romano lo mostra alla folla come a dire: “Eccolo, guardatelo, questo è l’uomo che avete deciso di punire”.
E intorno, il giudizio muto della gente. Gli sguardi bassi. La crudeltà distratta.
Non serve la fede per sentire il peso di questa scena.
Serve solo aver visto, almeno una volta, la dignità di qualcuno calpestata per convenienza.
Serve sapere quante volte il potere ha preferito un colpevole utile a una verità scomoda.
Serve ricordare che nella storia, troppe volte, il giudizio della folla è stato cieco, e le istituzioni sono state più attente al consenso che alla giustizia.
E allora il Venerdì Santo, per me, non è un giorno di fede.
È un giorno di domande.
Sul potere. Sull’umanità. Sulla responsabilità.
Su dove scegliamo di stare quando qualcuno è messo alla gogna.
Se tra quelli che giudicano. O tra quelli che, almeno, provano a capire.
Buona Pasqua, quindi. A chi crede e a chi no.
Che siano giorni di pace e di coscienza.
E magari, anche di silenzio fertile, di domande giuste, di sguardi puliti.
Ne abbiamo bisogno tutti. Più di quanto vogliamo ammettere.
👋 E adesso tocca a te
Se hai letto fino a qui, grazie davvero.
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Ci leggiamo la prossima settimana. Sempre dalla parte giusta della strada.
Alex
Tanti cari auguri di buona Pasqua anche a te caro Alex 🐣