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Nicatedda Weekly - #4 - 26 aprile 2025

la foto di Papa Francesco è di Stefano Dal Pozzolo/ Contrasto
la foto di Papa Francesco è di Stefano Dal Pozzolo/ Contrasto

Sorprenderò chi se lo aspettava.

Non farò cenno alcuno alle polemiche per le celebrazioni di ieri, quelle del 25 aprile.

Si tratta di una festa nazionale. Di tutti.

Il resto è solo contorno delle continue polemiche a cui siamo purtroppo abituati.


Però voglio farvi vedere questo scatto di ieri di Monteparano, durante la cerimonia di deposizione della corona.


Bello vero?




💸 9.290 euro congelati.

Perché qualcuno non ha fatto il proprio dovere.

Nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo discusso di una variazione di bilancio in cui compare un accantonamento obbligatorio di 9.290,27 euro.


Non è una scelta politica. Non è un investimento. È una "sanzione" che la maggioranza ha cercato di mascherare da formalità contabile.


Per legge, i Comuni che non rispettano i tempi di pagamento delle fatture devono accantonare parte delle loro risorse nel Fondo di Garanzia dei Debiti Commerciali.

Monteparano rientra in questa casistica.


Perché?

Perché al 31 dicembre 2024 il nostro Comune aveva accumulato quasi 100.000 euro di debiti verso fornitori non pagati nei tempi previsti.


Non lo dico io. Lo dicono i numeri. Lo confermano i Revisori dei Conti.


Eppure l’Amministrazione continua a raccontarsi come efficiente. Quando provo a sottolineare qualcosa su cui si potrebbe aggiustare il tiro partono le levate di scudi.


Ma un’Amministrazione che non riesce nemmeno a pagare chi lavora per lei, cos’è? È un’Amministrazione che fa danni.


E i danni li paga la comunità: quei 9.290 euro potevano essere destinati a una borsa di studio, a un piccolo contributo sociale, alla sistemazione di una strada, ad un bando per le attività locali.

Invece rimarranno chiusi in un fondo, bloccati.

Perché qualcuno ha sbagliato, e nessuno ha fatto nulla per rimediare.


Per questo, in Consiglio Comunale ho chiesto:

  • 📄 La pubblicazione sul sito istituzionale di un report semplificato sui tempi medi di pagamento, aggiornato.

  • 🧾 La convocazione di una Commissione Bilancio pubblica, per discutere apertamente i numeri, i ritardi e le responsabilità.

  • 📉 La presentazione di un piano di azione chiaro, per garantire che nel 2025 questa situazione non si ripeta.


Perché il rispetto verso i fornitori è rispetto verso l’intera comunità.

E chi non è in grado di onorare i propri impegni non può pretendere la fiducia dei cittadini.


Vediamo se risponderanno con i fatti o, come sempre, staranno in silenzio a sperare che anche questa piccola tempesta passi.



🔇 Il silenzio che mancava. E l’unico che ha capito davvero il punto.

Papa Francesco (Stefano Dal Pozzolo/ Contrasto)
Papa Francesco (Stefano Dal Pozzolo/ Contrasto)

Come è risaputo sono ateo. Ateo devoto per certi versi.

Nel senso che riconosco l’importanza del cristianesimo nella storia italiana ed europea, quella propulsione divina capace di opere d’arte incredibili e guerre orripilanti. Ne riconosco il ruolo fondamentale nel sopperire a molte mancanze dei governi, a molti buchi dello Stato.


Ed è per questo che ho deciso di non dire nulla sulla scomparsa di Papa Francesco. Però credo che una riflessione sul contorno sia necessaria.


Perchè nel teatrino triste della politica italiana, persino la morte di un papa viene usata come specchio narcisistico. Ognuno a contendersi un brandello di Francesco, come fosse un testimonial da accaparrarsi nella corsa al posizionamento.


Destra e sinistra, in fila ordinata, a twittare la propria commozione prefabbricata, a esibire il lutto come se fosse un badge morale.


Ma nessuno – tranne uno, vi dirò dopo chi – si è fermato a chiedersi che cosa avrebbe voluto dire oggi papa Francesco. Nessuno ha fatto silenzio per ascoltarlo davvero. Nessuno ha resistito alla tentazione di usare la sua morte come pretesto per dire, ancora una volta, qualcosa su se stessi.


Il silenzio da parte degli esponenti del centrosinistra, in questa settimana, avrebbe fatto più rumore di qualunque parola. E in quel silenzio sarebbe esplosa tutta l’ipocrisia della destra, che cita Francesco mentre smentisce ogni giorno il suo insegnamento con politiche migratorie spietate e alleanze inquietanti con fanatici internazionali.


E invece no. Ha parlato. Ha detto cose anche giuste, certo. Ma ha servito alla destra l’ennesima occasione per buttare tutto in caciara.


E così, anche il centrosinistra è finito nel tritacarne dell’ipocrisia incrociata, dove la morte di un papa diventa solo una scusa per rilanciare lo scontro ideologico su temi che meritano ben altro rispetto.


Ma intestarsi il Papa è impossibile, perchè Francesco non era schierato.

Non era il padrino politico di alcuni a scapito di altri.

Era uno che parlava di dignità umana passando dal grembo materno, per le sbarre di una cella, fino ad un gommone in mezzo al mare.

Non si faceva imbrigliare dagli slogan o dagli schieramenti.


E proprio per questo oggi sarebbe stato necessario fare silenzio, ascoltare, non appropriarsi.


L’unico che lo ha capito è stato Matteo Renzi.


Sono un tesserato ad Italia Viva, ma lo dico con la massima obiettività.

Nel suo intervento in Senato – probabilmente grazie alla sua fede cattolica autentica - ha toccato il nervo scoperto che nessun altro ha voluto sfiorare: la miseria bipartisan di una classe politica incapace di profondità, in cui ognuno si affretta a intestarsi una parte del papa morto, come se il suo magistero fosse una playlist da cui scegliere solo le canzoni che piacciono.


Renzi ha smascherato il gioco. Ha detto che nessuno stava davvero parlando del papa. Tutti parlavano di sé.


E in un mondo dove ogni parola è diventata uno slogan, solo il silenzio avrebbe avuto il coraggio di essere onesto.


Ma quel silenzio, ancora una volta, è mancato.



👋 E adesso tocca a te


Se hai letto fino a qui, grazie davvero.

Ti va di dire la tua? Vuoi approfondire qualche argomento o segnalare qualcosa?


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E se pensi che queste idee — libere, ironiche ma serie — debbano continuare a circolare, gira questa newsletter a un amico. Oppure condividila sui social, con l’hashtag #NicateddaWeekly.


Ci leggiamo la prossima settimana. Sempre dalla parte giusta della strada.


Alex


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