Il 24 giugno del 1816, la corte d'appello di Napoli fu testimone di un evento straordinario, un capitolo che avrebbe scritto una nuova pagina nella storia della giustizia e dell'emancipazione femminile. In quell'occasione, una donna coraggiosa di nome Elena dell'Antoglietta, una giovane monteparanese, si presentò per sostenere i propri diritti ereditari a seguito di un torto subito dalla sua famiglia.
Donna Elena dell'Antoglietta: Una Vita di Coraggio e Determinazione
Nata a Monteparano nel 1780, secondogenita di Don Francesco Maria dell’Antoglietta, signore di Fragagnano, e di Donna Saveria Basta, erede del marchesato di Monteparano. Elena perse il padre a soli quattro anni.
La sua vita fu segnata da vicende turbolente, con la sola madre a farle da scudo dai rigidi schemi sociali dell'epoca.
Marianna, primogenita, ereditò i feudi di Monteparano e Fragagnano secondo le leggi feudali dell'epoca. Elena, invece, venne indirizzata alla vita monastica, un destino comune per molte donne nobili del tempo.
Tuttavia Donna Saveria Basta cercò di garantire il futuro della figlia minore con uno stratagemma. Attraverso una donazione, fornita di un'astuta clausola, determinò che in caso di matrimonio della sorella maggiore Marianna, i beni sarebbero passati ad Elena. Ma il destino prese una piega diversa quando lo zio paterno, Don Lelio dell'Antoglietta, con modi discutibili, convinse Marianna a sposarlo, annullando così la clausola della donazione.
La Rinascita di Elena: Studio, Coraggio e Determinazione
Scoperto l'inganno, Elena, si ritrovò privata della sua eredità e segnata dal tradimento della famiglia. Determinata a far valere i suoi diritti decise di intraprendere uno studio segreto della giurisprudenza, approfittando della possibilità concesso alle donne durante la dominazione borbonica. La sua sete di giustizia la portò a frequentare le lezioni di Giurisprudenza presso l'Università di Napoli, acquisendo una profonda conoscenza delle leggi.
L'estate del 1816 segnò il momento in cui Elena, all'età di 36 anni, decise di affrontare pubblicamente la corte d'appello di Napoli.
La sua eloquenza, la forza di stile e la competenza legale la fecero emergere come un'oratrice straordinaria. Il Giornale delle Due Sicilie descrisse il suo intervento come un'energica perorazione che sorprese i giudici e i colti uditori presenti.
Il Trionfo di Elena: Una Vittoria per Tutte le Donne
Il verdetto espresso fu a favore di Elena, che rientrò in possesso della sua eredità. Questa vittoria non fu solo personale ma rappresentò un momento cruciale nella storia delle donne e dell'emancipazione femminile. La stampa dell'epoca riconobbe il valore straordinario di Elena, definendola "illustre Signora notissima per le sue grandi qualità mentali".
Questa nobile donna, oltre a vincere la sua causa, si dedicò alle opere di beneficenza finanziando persino la missione di San Giustino de Jacobis in Etiopia. La sua vita divenne un esempio di altruismo e dedizione al bene comune.
Elena dell'Antoglietta: Un Legato Duraturo
Elena dell'Antoglietta, vissuta fino all'età di ottantuno anni, morì a Taranto nel 1861. La sua figura ha lasciato un segno indelebile nella storia della giustizia femminile. Solo nel 1919, con la legge Sacchi, le donne ottennero ufficialmente l'accesso ai pubblici impieghi e alle professioni, inclusa l'avvocatura.
La vita di Elena dell'Antoglietta è un ricordo di coraggio, determinazione e trionfo sulla discriminazione di genere. La sua storia dovrebbe essere un monito per la nostra società, spronandoci a lottare per la difesa dei diritti e a perseguire la libertà intellettuale e sociale di ognuno di noi.
Per Monteparano, invece, rappresenta l'imperitura consapevolezza che le idee e le cose belle posso anche nascere in un piccolo centro come il nostro, e possono avere comunque la forza di smuovere il mondo.
❤️
Non la conoscevo! Bravo Alex